Autore Redazione
mercoledì
14 Marzo 2018
05:00
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Politica - Alessandria

Posizionata la prima fioriera antismog. Borasio replica “nessuna sòla”

Ospite negli studi della Web Tv di Radio Gold, l'assessore Paolo Borasio ha respinto le pungenti critiche del suo predecessore all'Ambiente Claudio Lombardi e difeso la sperimentazione con le fioriere antismog
Posizionata la prima fioriera antismog. Borasio replica “nessuna sòla”

 

ALESSANDRIA – È stata posizionata martedì in via Dei Martiri la prima delle quattro “fioriere antismog” con all’interno le apparecchiature che per i prossimi 90 giorni dovrebbero contribuire ad abbattere i livelli di Pm10 in altrettante vie del centro storico di Alessandria.

Il progetto sperimentale della Spraytecs Technologies, primo del genere in Italia, nei giorni scorsi è stato aspramente criticato dall’ex assessore all’Ambiente Claudio Lombardi. L’ex membro della Giunta di Rita Rossa ha liquidato le “fioriere antismog” come “sòla”, ritenendo le apparecchiature sostanzialmente inutili ad abbattere i livelli di inquinanti.

La lettera, carica di sarcasmo, è stata letta con attenzione anche dall’attuale assessore all’Ambiente Paolo Borasio che poco ha apprezzato le parole scritte dal suo predecessore “che mal si addicono a una persona che conosco per essere un professionista preparato ed un esperto nel settore ambientale”.

Ospite negli studi della Web Tv di Radio Gold, Borasio, “dati Arpa alla mano”, ha contestato l’analisi di Lombardi sull’incidenza del traffico stradale rispetto ai livelli di inquinanti nell’aria “nel periodo invernale incide per il 30.8% mentre tra combustione a legna, industria, agricoltura e altre sorgenti si raggiunge il 69,2%e difeso la sperimentazione con le fioriere antismog “che non comporterà alcun costo per il Comune di Alessandria”, ha ribadito. Non vogliamo svuotare il mare con un secchio” ha precisato a Radio Gold l’assessore all’ambiente del Comune di Alessandria, che anche in una nota ha poi rimarcato la disponibilità a confrontarsi sui dati che verranno raccolti e analizzati da Arpa.

Di seguito la lettera dell’assessore all’ambiente Paolo Borasio.

Ho letto con attenzione la lettera inviata dall’ex assessore all’ambiente del Comune di Alessandria, Ing. Lombardi, a tutti i mezzi d’informazione cittadini, con la quale critica aspramente le fioriere antismog che sono in corso di installazione in centro città, usando toni e parole che mal si addicono ad una persona che conosco per essere un professionista preparato ed un esperto nel settore ambientale.

Nel corso della mia vita ho imparato ad usare il rispetto nei confronti degli altri e delle idee altrui ma soprattutto ho imparato a non esprimere giudizi affrettati se non sono esattamente a conoscenza delle iniziative poste in essere in un certo ambito.

Nel caso di specie, l’ex assessore utilizza parole forti, palesemente diffamando sia l’azienda che sperimenterà i suoi macchinari in Alessandria che gli amministratori comunali tra cui il sottoscritto che, di mestiere fa l’avvocato e non l’ingegnere e quindi conosce il significato di tale azione.

Ciò premesso, non ho idea se mi sarà attribuito il Nobel per l’iniziativa che mi vede promotore della sperimentazione del sistema di cattura del pm10 nell’aria ad Alessandria.

So però, di sicuro, che tale premio non sarà attribuito all’ex assessore che, durante il suo mandato quale assessore all’ambiente, ben poco ha fatto nella lotta al pm10.

Da una rapida analisi dei livelli di pm10 nell’aria alessandrina nei 5 anni di gestione ambientale targata Lombardi noto che ci sono stati 83 giorni di sforamento dei limiti di legge nel 2013, 55 nel 2014, 82 nel 2015, 44 nel 2016 ed 81 nel 2017.

L’ex assessore che ha fatto per migliorare tale situazione?

Disaminando le carte rilevo l’adesione al protocollo operativo regionale nel 2016 (che prevedeva misure molto più blande rispetto a quelle previste nel protocollo regionale a cui ha aderito l’attuale amministrazione nel 2017) con la chiusura al traffico veicolare del centro per qualche giorno nel dicembre 2016 e per qualche giorno nel gennaio 2017.

Ah dimenticavo un paio di giornate di chiusura del traffico alla domenica per vivere la città a piedi…

Null’altro in 5 anni.

Un po’ poco per criticare chi occupa il suo posto da pochi mesi.

Con riferimento alla lectio magistralis sulle cause dell’inquinamento da pm10 in Alessandria, pur non essendo un esperto in materia, credo di poterla svolgere meglio dell’Ing. Lombardi che, evidentemente, non ha disaminato con attenzione i dati di arpa (relazione sulla qualità dell’aria anno 2016 a firma della dottoressa Bianchi e del Dott. Maffiotti emessa in data 07.04.17).

Dall’analisi di tale relazione (cfr. pag. 9) si evince che, nel periodo invernale, il traffico stradale in Alessandria incide per il 30.8% nell’inquinamento da pm10 mentre tra combustione a legna, industria, agricoltura e altre sorgenti si raggiunge il 69,2%.

Rilevo inoltre, come il PM10 emesso da combustione (riscaldamento, industria e agricoltura) per arrivare ad Alessandria non debba essere necessariamente prodotto in città, ma possa arrivare da oltre cento km di distanza grazie al vento.

Quindi, l’ex assessore, se fosse veramente interessato al miglioramento della qualità dell’aria in Alessandria, dovrebbe essere contento che si provino a sperimentare delle iniziative finalizzate a combattere l’inquinamento, perché di questo si tratta: una semplice sperimentazione, gratuita, che non impegna in alcun modo l’amministrazione comunale.

Nessuno, si badi bene, ha mai pensato che questo sistema elimini completamente il pm10 nell’aria e nessuno lo ha mai dichiarato; si è sempre e solo parlato di abbattimento del pm10 che significa semplicemente riduzione dello stesso nell’aria.

Il test mira a verificare se la diminuzione nell’aria dell’inquinante vi sarà e sarà una diminuzione rilevante.

Se anche questo sistema non dovesse funzionare, il Comune in ogni caso non ci rimetterebbe nulla ma quantomeno ci avrebbe provato.

E l’interlocutore del comune sarà arpa che è un ente affidabile, competente, imparziale e con le conoscenze atte a supportare l’amministrazione in questa vicenda.

In merito alle modalità della sperimentazione sottolineo quanto segue:

  1. Le “fioriere” hanno tale aspetto solo per rendere esteticamente accettabili apparecchiature di filtrazione di alti volumi di aria urbana. Ognuna filtra 5500 metri cubi/ora (cioè 1528 litri al secondo) ed altre versioni, più grandi (ed ingombranti che non sono fioriere) filtrano 63000 metri cubi/ora per ogni unità. Quelle posizionate in Alessandria sono solo pochi prototipi di una tecnologia di filtrazione per ambienti esterni, che lavorano in gruppo in punti precisi e non hanno mai avuto la pretesa di risolvere la presenza totale di polveri sottili in tutta la città, ma solo quella di consentire misure tecniche puntuali, ossia in punti relativamente confinati da edifici e vie strette e permettere una diminuzione dell’inquinante;
  2. ARPA Piemonte dedicherà poche ore di consulenza dei propri tecnici al Comune di Alessandria in modo da avere un parere terzo e scientificamente indiscutibile su una possibile misura emergenziale in alcuni punti particolarmente inquinati della città, e con l’occasione verranno provati anche nuovi strumenti di misura;
  3. Spraytecs Technologies Ltd è una società privata di ricerca, poiché non vende nulla alla città non è importante sapere quanto possa investire e quale fatturato abbia espresso nel suo passato, mentre è invece basilare capire se il sistema che ha inventato sia funzionale allo scopo;
  4. le fioriere temporanee e sperimentali saranno poste in centro ad Alessandria per diverse ragioni quali: a) non vi deve essere sovrapposizione tra le centraline di rilevazione di ARPA e quelle della Spraytecs per poter avere dati non influenzabili; b) il centro storico ha zone pedonali che consentono misure e intensità di inquinanti idonee, non compromesse da movimenti d’aria creati da veicoli; inoltre il centro ha vie strette che rappresentano giuste compartimentazioni dei volumi d’aria che ci si prefigge di migliorare durante i test; c) con l’occasione si può conoscere il livello qualitativo dell’aria respirata normalmente quando ci si reca a fare shopping, per capire se è identica (o meno) a quello misurato nelle altre zone più esterne, dove sono situate le centraline ARPA Piemonte.

In conclusione, con la speranza di aver fugato ogni dubbio relativo a questa sperimentazione, invito i cittadini a visionare le fioriere che sono in fase di installazione in queste ore e ad aspettare i risultati della sperimentazione per ogni ulteriore commento e confronto al quale, ovviamente, non mi sottrarrò”.

 

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