7 Dicembre 2015
23:00
Stabile nel III trimestre la produzione manifatturiera piemontese
E’ sostanzialmente stabile la produzione manifatturiera regionale. In base ai dati di Unioncamere Piemonte, l’indicatore ha registrato una variazione tendenziale del +0,1% rispetto alle stesso periodo del 2014. Il dato è comunque positivo se si considera che nel II trimestre 2014 la produzione industriale piemontese aveva già manifestato una crescita del 2,3%.
“I dati del III trimestre ci restituiscono un Piemonte che può vantare una crescita stabile della propria produzione industriale. Molti settori, tipici dei nostri territori provinciali, registrano andamenti positivi: dal tessile all’alimentare, dal comparto chimico a quello meccanico. A tirare giù la media regionale, il capoluogo torinese, con un -1,4% penalizzato dall’andamento complessivo dei mezzi di trasporto. Buone invece le performance della manifattura della Granda con un +4,6%. Questo è il momento in cui, nonostante le difficoltà finanziare che coinvolgono gli enti pubblici, dobbiamo continuare a mettere in campo politiche regionali di sviluppo e crescita delle nostre imprese” commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello.
Il dato del III trimestre segue la crescita del 2,2% registrata nel II trimestre e la leggera battuta d’arresto dei primi tre mesi dell’anno (-0,4%). Considerando complessivamente i primi tre trimestri del 2015, si rileva come la produzione industriale piemontese abbia comunque manifestato una dinamica espansiva (+0,6%), seppur con intensità discontinua durante il periodo.
PIEMONTE – Deboli, ma tutte positive, le indicazioni sullo stato di salute del comparto manifatturiero che arrivano dagli altri indicatori. Gli ordinativi crescono sia sul mercato interno (+0,4%) che su quello estero (+1,5%). Il periodo luglio-settembre evidenzia anche risultati positivi per il fatturato: quello totale segna un +0,4%, mentre la componente estera si sviluppa del 1,3%.
La sostanziale stazionarietà dell’output è il frutto di andamenti piuttosto differenziati a seconda dei settori. Alcuni tra i comparti più importanti della manifattura piemontese hanno evidenziato, infatti, una crescita della produzione rispetto al III trimestre del 2014. In particolare, l’industria tessile e dell’abbigliamento ha registrato un aumento produttivo del 2,0%. Dinamica analoga è stata realizzata dal comparto alimentare, che ha vissuto una crescita dell’1,9%. Positive anche le performance dell’industria della chimica gomma plastica (+1,7%) e delle industrie meccaniche (+1,3%), mentre appare stazionario il risultato delle industrie elettriche ed elettroniche (-0,2%). Una leggera flessione caratterizza il comparto dei metalli (-0,6%), mentre cali più decisi appartengono all’industria del legno e del mobile (-5,0%) e a quella dei mezzi di trasporto (-5,8%).
L’andamento del comparto dei mezzi di trasporto è stato il frutto di tendenze interne differenziate: hanno fornito un contributo negativo al risultato complessivo la produzione autoveicolare e quella aerospaziale (entrambe in flessione), mentre ha registrato una crescita produttiva la componentistica autoveicolare.
Scendendo nel dettaglio dimensionale, emerge come le performance meno brillanti abbiano caratterizzato le imprese micro (-0,6%) e le imprese di maggiori dimensione (-0,7%). Migliori sono stati, invece, i risultati delle imprese comprese nella fascia 10-49 addetti (+0,7%) e 50-249 addetti (+0,8%).
Il III trimestre 2015 è stato caratterizzato da una sostanziale eterogeneità dei risultati anche a livello territoriale. La performance più brillante è stata realizzata, ancora una volta, dalla Provincia Granda: le imprese manifatturiere del cuneese, infatti, hanno vissuto un incremento produttivo del 4,6%. Al secondo posto troviamo, dalla parte opposta del Piemonte, Verbania, con una variazione tendenziale positiva dell’output prodotto di 4 punti percentuali. Ancora in positivo, ma con una crescita più ridotta, la provincia di Vercelli (+0,3%), mentre flessioni di lieve entità caratterizzano l’industria manifatturiera di Biella (-0,4%), Novara (-0,7%) e Alessandria (-0,8%).
I risultati meno brillanti appartengono al tessuto manifatturiero astigiano (-1,0%) e a quello torinese (-1,4%), quest’ultimo penalizzato dall’andamento complessivo dei mezzi di trasporto.