29 Aprile 2024
05:00
Martedì 30 aprile la Città di Alessandria ricorda nel vittime del bombardamento al Cristo
ALESSANDRIA – Martedì 30 aprile la comunità alessandrina ricorda le 239 vittime del bombardamento al quartiere Cristo, avvenuto 80 anni fa, il 30 aprile del 1944.
La cerimonia si terrà alle 11 nella piazza della Scuola Primaria Zanzi, dove è collocata la targa in ricordo delle vittime, alla presenza delle Autorità locali e delle associazioni combattentistiche a d’arma.
Il bombardamento al quartiere Cristo di Alessandria fu il più sanguinoso avvenuto in città. “Fu un vero e proprio battesimo di sangue” come racconta da Renzo Penna nel volume “Vittime dimenticate” (ediz. dell’Orso, Alessandria 2016). Quello del 30 aprile 1944 fu “il primo massiccio bombardamento che si abbatte sulla città, di domenica, poco dopo mezzogiorno, trovando la popolazione sorpresa, impreparata e senza difese. Con intervalli e ondate successive l’attacco ha termine dopo le 14.
I numerosi bombardieri americani scaricano tonnellate di bombe scortati da aerei caccia che, scendendo in picchiata, a quaranta metri di altezza mitragliano strade e piazze affollate di gente. […] L’ampiezza dell’attacco portato alla città non aveva, con tutta evidenza, solo il compito di distruggere la stazione e lo scalo ferroviario, ma di terrorizzare la popolazione civile.
Al termine il colonnello Glantzberg rimase, comunque, contrariato nell’apprendere che solo il 17 per cento delle bombe aveva colpito gli obiettivi assegnati, nonostante il tempo fosse ottimo e totale l’assenza dei caccia nemici. […]
Nella notte di lunedì 1° maggio la città, a poco più di 24 ore dal primo attacco, fu nuovamente bombardata dagli inglesi con ordigni incendiari sganciati su tutto l’abitato. […] In quello stesso giorno, chi si era salvato ed era nella condizione di poterlo fare, abbandonò Alessandria diventando uno “sfollato”. […] Le bombe (al quartiere “Cristo”) colpirono principalmente il territorio prospiciente la ferrovia e lo smistamento delle merci nella direzione di Casalbagliano, le zone della cascina Boida, la Boidina, la Parigina, via Vecchia dei Bagliani e sconvolsero l’intera area […].
Furono sinistrate parecchie case di abitazione e lesionata la sede della Soms in corso Acqui. Nelle Casermette, a sud del quartiere, si contarono diverse vittime tra i militari e numerose furono le bombe che caddero nel “fondone di Taverna”, la zona che divide l’attuale corso Carlo Marx da via Maria Bensi. […] Lo stabilimento Mino G.B. e figli, situato in via Buonarroti, nella parte mediana del rione, fu gravemente sinistrato e divenne completamente inattivo […]».