Autore Redazione
domenica
15 Maggio 2016
22:21
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Cronaca - Provincia Alessandria

Pesticidi nelle acque: diverse criticità in provincia di Alessandria

Pesticidi nelle acque: diverse criticità in provincia di Alessandria

PROVINCIA ALESSANDRIA – L’indagine dell’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha analizzato le contaminazioni da pesticidi in tutta Italia e ha consegnato alla provincia di Alessandria un quadro non troppo incoraggiante. Il territorio è il secondo peggiore in Piemonte per quanto riguarda la contaminazione delle acque sotterranee: 4 i punti “superiori ai limiti”, contro i 15 complessivi in tutta la Regione. A Balzola il livello di alta criticità è stato segnalato in viale Forlanini, a Castelnuovo Scrivia la situazione problematica è stata rilevata in strada San Damiano e in strada Tortona. Infine l’ultimo punto problematico è stato registrato a Tortona in strada vicinale Ghilina 2. Decisamente meglio invece lo scenario per le acque superficiali. In questo caso la provincia ne è uscita indenne, nonostante siano 10 i punti contaminati segnati in Piemonte (7% del totale).

Il rapporto Ispra presenta i risultati del monitoraggio nazionale dei pesticidi nelle acque superficiali e sotterrane svolto negli anni 2013-2014. Le indagini sul territorio piemontese hanno riguardato 1.925 campioni per un totale di 65.535 misure analitiche. Nel 2014, in particolare, i dati si riferiscono a 143 punti delle acque superficiali e 333 di quelle sotterranee. La densità della rete è in media con il dato nazionale, per quanto riguarda le acque superficiali e superiore alla media per le acque sotterranee.

Complessivamente il Piemonte rientra nella situazione media italiana. Nelle acque superficiali ci sono residui nel 69,9% dei punti di monitoraggio e nel 22,9% dei campioni investigati. Sono state rinvenute 27 sostanze:
le più frequenti sono oxadiazon, terbutilazina, triciclazolo, metolaclor e quinclorac, sostanze che a livello nazionale determinano il maggior numero di casi di non conformità. Nelle acque sotterranee è stata riscontrata la presenza di residui nel 28,2% dei punti e nel 18,3% dei campioni. Sono state rinvenute 21 sostanze: le più frequenti bentazone, terbutilazina-desetil, oxadiazon, alaclor e terbutilazina

Il rapporto di Ispra, a livello nazionale ha esaminato le situazioni più critiche di contaminazione, dovute alla presenza di specifiche sostanze. Ha analizzato l’evoluzione della contaminazione sulla base dei dati raccolti a partire dal 2003. Viene esplorata inoltre la presenza di miscele di sostanze nei campioni, che danno origine al fenomeno della poliesposizione. I livelli di contaminazione sono ottenuti per confrontato con i limiti di qualità ambientale stabiliti a livello europeo e nazionale: gli Standard di Qualità Ambientale (SQA) per le acque superficiali [Dir. 2008/105/CE, D.Lgs. 152/2006], le norme di qualità ambientale per la protezione delle acque sotterranee [Dir. 2006/118/CE]. 

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