Autore Redazione
mercoledì
6 Marzo 2024
20:50
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Politica - Valenza

Il nuovo centro di accoglienza migranti a San Salvatore divide il paese: raccolta firme di un gruppo di cittadini

Il nuovo centro di accoglienza migranti a San Salvatore divide il paese: raccolta firme di un gruppo di cittadini

SAN SALVATORE MONFERRATO – Sarebbero già 450 le firme raccolte da un gruppo di cittadini di San Salvatore Monferrato, spiazzati dalla notizia della creazione di un nuovo centro di accoglienza straordinario per persone richiedenti asilo, nei locali dell’Istituto San Giuseppe, in via Boeri. Il gruppo consiliare di minoranza “ViVa San Salvatore” ha quindi inoltrato al Prefetto di Alessandria, Alessandra Vinciguerra, una lettera.

“Confidiamo, con il proseguimento della sottoscrizione, di incrementare le firme per indirizzare l’arrivo di un numero di richiedenti asilo che sia proporzionato e sostenibile per il nostro territorio e comunque che siano, se possibile, famiglie con bambini in modo tale da poter integrare e sostenere, nel migliore dei modi, i richiedenti asilo nel tessuto sociale del nostro paese” hanno sottolineato i consiglieri Pierluigi Caravello, Roberto Cervetti, Lorenzo Petrolo e Riccardo Masiero.

“Visto che l’amministratore delegato della cooperativa Oltremare ha dichiarato, durante l’incontro con la cittadinanza, che la convenzione è stata stipulata per ospitare 50 persone (maschi adulti) richiedenti asilo e considerato che la struttura è situata in pieno centro paese e che questo numero avrà un impatto molto rilevante sulla vita sociale della nostra piccola comunità si legge nella lettera inviata a Palazzo Ghilini “chiediamo di ridurre la convenzione al suddetto numero di 12 persone (3 ogni mille abitanti), in modo tale da poter coinvolgere i richiedenti asilo nelle attività sociali della nostra comunità, come avvenuto già in passato. Eventualmente” hanno sottolineato i consiglieri di minoranza di cambiare la tipologia di richiedente asilo, destinando alla struttura del San Giuseppe famiglie anche con bambini, in modo tale da potersi integrare meglio nel tessuto sociale della nostra comunità”.

Di diverso parere il sindaco di San Salvatore, Corrado Tagliabue: “La petizione rivolta al Prefetto, che non ho firmato e di cui non sapevo nulla fino a poco più di una settimana fa, solleva temi già affrontati nell’incontro che l’amministrazione comunale ha organizzato di propria iniziativa, il 15 febbraio, per informare la popolazione su questo progetto di accoglienza. Voglio sottolineare che, ieri come oggi, non ho ricevuto nessuna comunicazione ufficiale dalla Prefettura. Sapendo, però, che stava per succedere, ho organizzato questo incontro e ho invitato la cooperativa che gestirà il CAS e le suore salesiane che hanno messo a disposizione l’edificio” ha sottolineato il primo cittadino ai microfoni di Radio Gold “quella sera sono stati affrontati tutti i temi descritti in quel foglio. Ho anche spiegato che i sindaci in tutto questo non contano nulla, che le decisioni arrivano direttamente dal Governo, dal Ministero degli Interni e dalla Prefettura. La petizione, fra le altre cose, chiede che venga rispettato il rapporto fra il numero degli abitanti e il numero degli ospiti, dal momento che nella struttura potrà esserne accolto un numero massimo di 50. A parte il fatto che inizialmente ci hanno assicurato che saranno meno della metà, c’è da dire che ci sono decine e decine di casi in Italia dove questo rapporto non è stato rispettato e ho avuto conferma dal Prefetto che si tratta di una regola superata che oggi non viene messa in pratica”. 

“Infine” ha concluso il sindaco Tagliabue “voglio pensare che il testo di questa petizione sia stato scritto di fretta perché viene utilizzata la parola “tipologia” quando si chiede al Prefetto che a San Salvatore vengano ospitati persone con determinate caratteristiche. Quando il termine “tipologia” è riferito a delle persone, quando vuole definire categorie di uomini il rischio è che assuma una valenza razzista. A nome della cittadinanza che rappresento, chiedo al consigliere Roberto Cervetti che fa parte della minoranza in consiglio, che ha inviato agli organi di informazione il comunicato e il testo della petizione e che si sta tanto spendendo perché questa iniziativa abbia notorietà, di rettificare il testo della petizione e assicurandosi che ne siano informati tutti i firmatari che, in buona fede, forse senza approfondire hanno sottoscritto questo documento e lo invito a chiedere scusa. Scusa a tutti. San Salvatore ha sempre accolto tutti, non particolari tipologie di persone. “Tipologia” è una parola che si usa per le cose, per gli oggetti. Questa iniziativa sta facendo del male a tutti: a chi firma (senza sapere bene cosa firma) e anche a tutti gli altri. Non so se in qualche altro Comune si è arrivati a tanto, ma io non voglio che questo accada a San Salvatore Monferrato. Abbiamo lavorato sodo, per anni per dare un’immagine bella, solare, accogliente di San Salvatore: non roviniamo tutto”.

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