Autore Redazione
martedì
20 Agosto 2024
11:49
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Cronaca - Piemonte

Medici del Piemonte contro gli algoritmi della Regione per risolvere crisi del personale

Medici del Piemonte contro gli algoritmi della Regione per risolvere crisi del personale

ALESSANDRIA – La Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri del Piemonte è preoccupata e sconcertata, aggiunge, per il modo con cui la Regione, e in particolare Azienda Zero, stanno ritenendo di affrontare il problema della grave carenza dei Medici del Sistema di Emergenza Territoriale 118.

Nello specifico la recente delibera per la somministrazione di farmaci analgesici stupefacenti secondo gli algoritmi clinico-assistenziali infermieristici, spiegano le associazioni, “sostiene che gli algoritmi stessi sono stati già presentati a tutti gli Ordini del Piemonte, contrariamente a quanto realmente avvenuto”. In alcuni casi questi parametri sarebbero stati presentati “in modo difforme e frammentario ai Presidenti delle Province sedi di Postazione del 118, a eccezione di Cuneo, quindi non a tutti gli otto Presidenti”.

I medici hanno avanzato “numerose perplessità sulla validità incondizionata e sulla effettiva applicabilità degli algoritmi, e sulla possibilità, attraverso il loro utilizzo, di garantire la sicurezza del paziente e degli operatori oltre ogni ragionevole dubbio”. Le richieste di chiarimenti e incontri sono state a oggi disattese, impedendo quindi di fugare tutti i dubbi”. La Federazione ha quindi chiesto un incontro urgente con l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, per far fronte alla grave carenza dei medici senza far calare dall’altro le decisioni, spiega. 

“La grave carenza di Medici non può essere surrogata in modo semplicistico tramite delega di funzioni alle altre figure professionali che lavorano nell’ambito sanitario. La professionalità e la peculiarità dell’atto medico non possono essere acquisite tramite delibere, leggi o regolamenti, che spesso vanno a confliggere con la normativa nazionale. La consultazione degli Ordini non può essere declassata ad una fastidiosa incombenza. Al contrario solo dal fattivo coinvolgimento degli Ordini dei Medici e dal rispetto del loro ruolo specifico di Enti sussidiari dello Stato, forse è possibile ritrovarsi su percorsi condivisi che vadano veramente incontro alle esigenze del Paziente e degli Operatori Sanitari”.

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