Cronaca

Crollo del prezzo del grano tenero, protesta degli agricoltori. Cia e Confagricoltura: “Una presa in giro”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Dalla provincia di Alessandria, seconda in Italia per produzione del frumento tenero dopo Ferrara, si è levata la protesta degli agricoltori di Cia e Confagricoltura contro il crollo del prezzo del grano tenero, sceso fino a 20 euro al quintale. Un netto calo di oltre il 40% in appena due mesi, da marzo a maggio: basti pensare che, lo scorso ottobre, si attestava intorno ai 35 euro.

Questa mattina gli agricoltori si sono riuniti nel cortile della Camera di Commercio: i rappresentanti di Cia e Confagricoltura hanno anche deciso di non quotare il prezzo del grano tenero nella Commissione Prezzi alla Borsa Merci della Camera di Commercio, in segno di protesta.

A provocare questo crollo, hanno spiegato Cia e Confagricoltura, la crisi internazionale, con l’arrivo in Italia di notevoli quantità di grano proveniente dall’Ucraina, a basso prezzo: “Questo sta creando un evidente squilibrio del mercato, aggravato da un aumento di costi già sostenuti dalle aziende per realizzare la produzione, quando i prezzi del carburante e dei concimi erano alle stelle”. Sotto i 26 euro, infatti, la produzione non è sostenibile.

“Una presa in giro speculatoria” hanno sottolineato gli agricoltori. Intorno alle 12.30 una delegazione di Cia e Confagricoltura ha incontrato il Prefetto di Alessandria, Alessandra Vinciguerra: “Chiediamo che si faccia portavoce nelle sedi nazionali e, per loro tramite, anche nelle sedi europee competenti, rispetto al nostro grido d’allarme. Si favoriscano tavoli di concertazione tra gli attori della filiera cerealicola. Si adotti la proroga del credito di imposta sul carburante agricolo per i trimestri successivi e si ridistribuiscano parte delle risorse europee della Pac (Politica Agricola Comune) al settore cerealicolo di tutto il territorio nazionale. A livello di medio/lungo periodo” hanno aggiunto Cia e Confagricoltura “si incentivino gli investimenti orientati alla ricerca, all’innovazione e alla formazione e, infine, si mettano in atto tutte quelle politiche volte a prevenire i rischi legati a eventi climatici estremi”.

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