Autore Redazione
giovedì
4 Ottobre 2018
01:37
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Cronaca - Alessandria

#Bellesempre18: “Ora vivo ogni mio giorno come se fosse il primo”

Nuova puntata della rubrica di Milly Tasca
#Bellesempre18: “Ora vivo ogni mio giorno come se fosse il primo”

RADIO GOLD – Torna l’appuntamento con #Bellesempre, la rubrica che parla dell’esperienza difficile di Milly Tasca, colpita da un tumore al seno, sconfitto alcuni mesi fa. Le sue sensazioni, le sue paure ma anche le speranze e le storie di amicizia sono divenute una rubrica che oggi arriva a un vero inno alla normalità, alla ricerca della routine che, in fondo, non è tanto noiosa. Ecco l’ultima puntata di #Bellesempre:

Da mesi ormai provo a tirare fuori un’emozione da condividere, trasformare in parole da far uscire dalla penna e imprimere sulla carta, ma non ci riesco.
Almeno, non ci riesco più come prima.
Mi viene spesso più semplice pubblicare una foto, parlare per mezzo delle immagini, che sono istantanee, attimi molto brevi per i quali non mi occorre scavare troppo in profondità.
Non è che non provo più niente, ma finalmente provo anche altro.
Questi nodi nel petto tentavo di districarli spezzandomi le unghie, invece ho imparato che sono fatti di ghiaccio e che fa meno male aspettare che si sciolgano da sé con il primo raggio di sole.
Allora ho deciso di prendermi un’estate di pausa da ChemioMamma, di staccare quelle due parole così impegnative e contrastanti come il giorno e la notte, Chemio Mamma, e poi metterci in mezzo un trattino, un punto, un altro spazio poi un altro ancora.

Sono stata in una specie di ritiro spirituale.
Quest’estate ho deciso di essere solo Mamma, di essere di nuovo Milly, di essere di nuovo tutto quello che ero ma in una veste nuova, di respirare iodio e finalmente scrollarmi la sabbia dai capelli.
Voglio vivere, ora più che mai, e voglio farlo con calma e tranquillità, gioia e spensieratezza.
La cosa più paradossale è come sia cambiato il mio rapporto con il tempo. Fino a ‘prima’, anche in tempi non sospetti, avevo la sensazione di non averne abbastanza e che non ne avrei avuto a sufficienza. Ho sempre vissuto talmente proiettata in progetti futuristici e concentrata su quello che non avevo, da perdermi quello che invece possedevo; il tempo mi scorreva via dalle mani come una manciata di sabbia e invece di osservare la finezza e i colori dei granelli che scendevano , ero troppo impegnata ad aver paura di rimanere a mani vuote.
Oggi non vivo ogni mio giorno come se fosse l’ultimo, ma come se fosse il primo.
Arrivare a questa consapevolezza mi è costato quasi la pelle, viaggi a piedi scalzi attraverso esperienze estreme, tanta fatica e tanto tantissimo esercizio. Non pensavo che avrei mai potuto diventare equilibrata, invece sta funzionando.
Spero che duri, ma non ho l’illusione di pensare di poter essere ogni giorno in vetta ad ammirare il sole. Oggi ho la serenità di chi è consapevole che si può cadere, ma che ci si può rialzare in qualche modo.
Ora non posso più continuare a descrivere le emozioni del ‘durante’, perché quel momento anche se rimarrà sempre impresso e vivido nei miei ricordi è comunque passato, si stanno facendo spazio tante cose nuove, tanta vita.
Avrò sempre incubi da ricacciare sotto il letto, ma le sfide si affrontano passo dopo passo, con la gratitudine di chi ha avuto un giorno in più.

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